La presidente Gazzoni: «Una prova di normalità, un po’ di serenità con le famiglie dopo aver sofferto tanto»

 

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Si rianima il giardino interno della fondazione Mazzali di via Trento in occasione della quarantacinquesima edizione della Festa dell’anziano. Come hanno ripetuto diversi volontari ed educatori, è stata una soddisfazione poter organizzare la giornata anche con i parenti degli ospiti, un fattore che l’anno scorso era mancato. La fondazione, che aveva predisposto la stanza degli abbracci e che da aprile aveva ripreso le visite in sicurezza per i famigliari, ha comunque dovuto sopportare il peso del distanziamento e della mancanza di interazione sociale. Per questo, l’organizzazione della festa è un bellissimo traguardo. «Quest’anno si può parlare di rinascita e, quella di oggi (ieri per chi legge, OES), vuole essere una prova di normalità – ha spiegato Mara Gazzoni, presidente della fondazione Mazzali – a causa del Covid abbiamo passato un periodo molto pesante e pagato un prezzo molto alto. Abbiamo voluto offrire agli ospiti e alle famiglie qualche momento di serenità, dopo tutte le regole ferree e il distanziamento sociale dell’ultimo anno e mezzo». La presidente spiega come la fondazione sia sempre stata attiva anche nei mesi più difficili. «Non siamo mai stati fermi. A maggio di quest’anno è stato inaugurato il nuovo centro diurno e la cucina. Questi sono tutti tasselli importanti per garantire un’accoglienza di qualità e una vita serena agli ospiti, sia residenti che di passaggio. Inoltre – sottolinea – sono stati rinnovati i poliambulatori e, durante l’estate, ha ripreso il Cred, che è stata un’occasione di apertura e di contatto tra generazioni ». Gazzoni ha voluto evidenziare quanto sia stato decisivo il ruolo del personale della fondazione, che per tutto il periodo ha messo in campo capacità professionali e umane non comuni. La giornata si è delineata tra la santa messa, il pranzo nel giardino interno e la musica dal vivo con la Banda musicale della Città di Mantova. Ad aiutare l’organizzazione tanti volontari, tra cui i ragazzi del servizio civile. L’emozione di un momento così importante traspare anche dalle parole di Laura Savi, animatrice: «La gioia degli ospiti è la nostra gioia – afferma – è stato importante essere riusciti a offrire questa occasione di incontro in allegria e in intimità tra famigliari e anziani, nonostante la festa sia, per giuste ragioni, condizionata da regole. La possibilità di momenti di socialità è un fattore che da tanto tempo mancava». — ELEONORA TRENTINI


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